HARMONICES MUNDI a Quartu Sant’Elena

Domenica 12 Settembre 2010
Chiostro della Chiesa di Sant’Agata Ex Convento dei Cappuccini
Ore 21.00 – Ingresso gratuito

Itinerari sonori e visivi tra cielo e terra

Modular Quartet (Marco Caredda, Francesco Ciminiello, Roberto Migoni, Roberto Pellegrini), percussioni

Michele Casanova e Marcello Cualbu, visual;

Fabrizio Casti, suoni elettronici;

Marcellino Garau, regia del suono

Musiche di Fabrizio Casti e frammenti di Marcello Pusceddu.

Tutto il progetto è costruito su un’identità altra, quella dell’uomo di ieri che dalla terra guarda il cielo e quella dell’uomo di domani che dal cielo guarda la terra. Quel cielo e quelle stelle che si mostrano con l’arrivo della notte che accompagna l’abitare silenzioso di questi luoghi, quel cielo e quelle stelle che parlano di quei luoghi, orientano antichi percorsi che ci portano, attraverso la tecnologia, in un cielo aumentato da cui anche il sonoro trae ispirazione.

Quella terra, quei territori e quelle strade che si mostrano silenziosi visti dal cielo, il punto di vista di Dio e della massima tecnologia di osservazione oggi disponibile, si presentano dall’alto come mappe da esplorare, da trasformare, da indagare con occhi e orecchie nuovi.Sarà un viaggio in un mondo visivo in trasformazione, dove lo spettatore può immaginare di camminare sulla terra o volare tra il cielo e le stelle. Le suggestioni sonore sono date, da una parte, dai frammenti musicali che Kepleroscrisse mettendo in relazione le note musicali con la velocità orbitale di ciascun pianeta (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove e Saturno i pianeti visibili ad occhio nudo) nel corso della sua orbita trasformate in suoni, dall’altra, dal paesaggio sonoro naturale, dai suoni stessi dell’ambiente terrestre sempre integrati da quelli strumentali. Mondi in cui si nasconde una sapienza possibile, questa è l’essenza che mette sotto lo stesso denominatore la tecnologia creativa ed esperienze culturali estremamente diverse, sapienza che si pone come tramite per una integrazione e forse una sin- tesi tra diverse forme espressive trasformandosi in un incrocio trafficatissimo che produce mutamenti inesauribili, forse anche inattesi. Tutto è realizzato in tempo reale, le immagini, la musica acustica, che è l’elemento unificante di tutto il progetto, e quella elettronica, e ogni componente risponde alle esigenze espressive delle altre, dando forma a una macrocomposizione audio/video in cui senza intervalli si passa dal giorno alla notte, dal cielo alla terra accompagnati da suoni e immagini che collegano, avvolgono, uniscono.