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MUSICA IN SE

Dalla comunicazione simbolica alla sensibilità musicale.

Recensione di Francesca Romana Motzo

29 Febbraio 2016

Questo libro è una riflessione lineare e particolarmente sensibile, sullo stile relazionale che l’individuo struttura, durante una vita cosi impregnata di pratiche sociali, di comportamenti frammentati in particelle di umano, che sempre più spesso non riescono a riformulare un’immagine completa del nostro essere.

Un confronto col sociale, inteso come l’altro da sè, che sicuramente condiziona le quotidiani manifestazioni espressivo-comunicative, comprese ovviamente, quelle sonoro-musicali.

Il focus dell’analisi che gli autori compiono, riguarda l’acquisizione di modelli sociali di vita in generale e di vita musicale, in particolare; un confronto importante su ciò che possiamo considerare un agire vitale ed un agire sociale.

Essi ritengono che il contatto vitale e musicale tipico nell’esperienza di attaccamento e di devozione presente nel periodo prenatale e postnatale tra madre e feto/bambino, abbia un grande valore.

Viene dunque espresso e svelato il concetto di “vita in sè”, inteso come vissuto ricco di una sensibilità totale, dove l’individuo e l’ambiente sono estremamente connessi l’uno all’altro e dove ogni esperienza risulta vitale e la conoscenza, risulta essere il prodotto del coinvolgimento di tutti i sensi.

In questo inizio della vita, l’elemento sonoro, come indicatore principale di energie vitali, esprime totalmente la relazione tra madre/feto prima e madre/neonato poi ed il contatto sonoro che ne deriva, ha dunque come unico obiettivo quello di realizzare il progetto di vita in sé e dunque di musica in sé.

L’analisi continua fino ad arrivare al rapporto uomo-società, che si attiva nel momento in cui viene interrotta la continuità madre-feto-neonato e quando ogni atto musicale, di qualsiasi cultura si parli, formerà parte di una vita sonora sociale e non più di una vita sonora vitale.

Consiglio questo libro, che sono sicura leggerete tutto d’un fiato, ma amerete rileggere con il giusto tempo, lasciando che ogni sua parte possa suggerirvi profonde riflessioni o semplicemente donarvi nuovi significati, ad azioni compiute in modo intuitivo e “vitale”.

Le analisi condivise dagli autori, consolidano l’importanza della presenza consapevole del Suono nella vita di ogni individuo; suono che inizialmente avrà un compito puramente comunicativo e che con la crescita della persona, si svilupperà anch’esso, acquisendo una struttura più complessa e divenendo ciò che noi definiamo Musica, nella sua forma più sociale.

 

Francesca Romana Motzo

 

Musica in sé – Dalla comunicazione simbolica alla sensibilità musicale – Ed. QuattroVenti

 

 

Maurizio Spaccazzocchi

E’ docente di Pedagogia Musicale presso il Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro, docente universitario di Metodologia dell’Educazione Musicale ad Urbino ed insegnante di Pedagogia della musica ed Esperienze musicali presso la Scuola quadriennale di Musicoterapia di Assisi. Fra le sue opere più importanti: Dizionario dell’Educatore Musicale (1990), Musica: Umana Esperienza (Urbino 2000), Suoni vissuti, suoni narrati (2008) La Musica e la pelle (2010), Educare è altra cosa. Vita come conoscenza, scuola con coscienza (2016).

 

PAOLO STAUDER

E’ docente di Processi Sociali e Fenomeni Culturali presso la facoltà di Sociologia, Università di Urbino.

Tra le sue opere più importanti: Autonomia dell’io e complessità sociale (1985), Differenza e continuità (1990), La crisi del legame sociale (1993), La memoria e l’attesa (1999), con F. Manattini ha curato Il silenzio per dirlo (2000), La scoperta della solitudine (2009).