DarkProject Heavy

Francesca Deriu, pianoforte

Andrea Bini, percussioni

Michele Casanova e Marcello Cualbu, video live ed elettro/suoni

Fabrizio Casti proiezione sonora e live electronics

Marcello Pusceddu, direzione musicale

Musiche di:

Enrico Cocco, Not music too! per pianoforte, percussioni, video live set e live electronics;

Michele Casanova e Marcello Cualbu, Interferenze audio/video

Fabrizio Casti, Trasparenze impossibili per pianoforte e live electronics;

Michele Casanova e Marcello Cualbu, Interferenze audio/video

Marcello Pusceddu, Solo II, 2 per percussioni e live electronics;

Michele Casanova e Marcello Cualbu, Interferenze audio/video

Franco Oppo, Sonata B per pianoforte e percussioni;

Un duo di strumenti acustici, Francesca Deriu al pianoforte e Andrea Bini alle percussioni; le immagini e i suoni elettrici di Signorafranca, ovvero Michele Casanova (alias Dubmode) e Marcello Cualbu (Mantaraffu), Duo specializzato nella sperimentazione audio/video; le partiture di quattro compositori sardi di ambito “colto” che scrivono musica anche con l’uso della tecnologia (Franco Oppo, Marcello Pusceddu, Enrico Cocco e Fabrizio Casti). Esperienze musicali e visive di mondi tradizionalmente non comunicanti si incontrano e uniscono in Dark Project, la produzione dell’associazione Spaziomusica (artefice dell’omonimo festival di musica contemporanea che ha nel 2008 celebrato la sua edizione numero ventisette). In Dark Project tutto è realizzato in tempo reale, le immagini, la musica acustica, che è l’elemento unificante di tutto il lavoro, ed elettronica, e ogni componente risponde alle esigenze espressive delle altre, dando forma a una macrocomposizione audio/video in cui senza intervalli si passa da una composizione all’altra accompagnati da suoni e immagini che si collegano, legano, uniscono.

Dark Project è un progetto mobile, flessibile, mutevole, è un progetto che mette sotto lo stesso denominatore della “tecnologia creativa” esperienze artistiche anche estremamente diverse. Tecnologia che si pone come tramite per una integrazione e forse una sintesi tra diverse forme espressive diventando un incrocio trafficatissimo che produce mutamenti inesauribili in uno scambio incessante che vive in un vuoto parallelo della creazione e della rivoluzione elettronica e digitale.