IL GHETTO

CAGLIARI

VIA SANTA CROCE, 18

DAL 10 AL 20 OTTOBRE 2022

FESTIVAL 2022

L’attenzione ai nuovi linguaggi espressivi della musica contemporanea è alla base di questa edizione targata 2022 del Festival Spaziomusica. Ricerca costante che l’Associazione Spaziomusica promuove al fine della produzione di un Festival dal carattere innovativo, che tiene conto alle nuove espressioni ed escursioni del panorama artistico e culturale di settore. Per tale ragione giocano un ruolo chiave le nuove tecnologie audio/video, quali installazioni/concerto, concerti multimediali e tutte le arti performative di nuova progettazione. L’obiettivo è quello di creare un “nuovo prodotto”, un Festival “di cambiamento”, che introduca tutte le nuove espressioni musicali, legate al panorama della musica contemporanea, sempre in continuo mutamento.

ACCESSO SENZA PRENOTAZIONE

Biglietto ingresso …………… €2

Abbonamento ………………… €10 Per tutto il Festival

PRIMO CONCERTO ORE 20:30

SECONDO CONCERTO ORE 21:30

10 OTTOBRE

R.MUSANTI - KRELL MACHINE
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R.MUSANTI

KRELL MACHINE

Krell machine” è una video installazione/concerto multimediale interattiva basata su suono e immagine e sull’interazione dei gesti delle mani dello spettatore.
Le immagini digitali e il suono, in continuo divenire, sono plasmabili con il movimento delle mani.
Il particolare meccanismo di interazione dello spettatore con immagini e suono, e contemporaneamente del suono con le immagini e viceversa, creano una sorta di feedback in accumulazione, che conferisce al sistema un comportamento parzialmente caotico. Tale effetto è ulteriormente amplificato dall’utilizzo di algoritmi caotici di generazione audio.
Il nome dell’installazione è un riferimento (ironico) al film “Forbidden planet.

A. BARBERIS, B.ROMAIRONE - ORATORIO VIRTUALE
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A.BARBERIS, B.ROMARIONE

ORATORIO VIRTUALE

Oratorio Virtuale is an electroacoustic rework of the baroque oratorio San Giovanni Battista composed in 1675 by Alessandro Stradella. An A/V experience of strong emotional impact, that explodes as an act of rebellion of ancestral and proto-human forces. Ineluctable natural forces, always capable of renewal, overcoming even the hyper-technology domination of our times. Premiered in Genoa (IT) for Electropark Festival, Le Strade del Suono and Le vie del Barocco, Oratorio Virtuale has been performed internationally on several occasions (Italy, Switzerland, Russia, Spain, Argentina).

Synopsis

Stradella’s opera tells the biblical story of the death of the prophet Saint John the Baptist at the behest of Salome. In Oratorio Virtuale the storytelling acquires an allegorical meaning, close to the pagan symbolism linked to the prophet: a hermit who, through the retirement into the desert, comes to experience a renewed light. The same light invoked by the pagans during the ancient initiatory rites of the sun’s solstice. The ecstatic union of opposites: Sun-Moon, Fire-Water, Light-Shadow, Man-Woman, Good-Evil, Soul-Body.

Music & Visual

In the 7 movements of the Oratorio Virtuale, fragments of the original baroque music undergo processes of electronic transfiguration, while the classical compositional elements are reshaped in an acoustic and electronic hybrid form. Together, the images of the original sounds generate an evolving real-time visual particle system. Thus, the physics of the ancient sounds inhabits a new hyper-technological 3D virtual space, which supports and sustains the electro-musical metamorphosis of the original storytelling, giving it a renewed expressive force.
Technology is placed at the service of the audio-video synesthetic relationship and the algorithm becomes the main tool for exploring the nucleus of the ancestral forces that the story refers to. The result is a vibrant work, ancient and modern, rich in iridescent electroacoustic textures that alternates moments of instrumental rarefaction with dramatic noise/IDM bursts, weaving a network of unexpected relationships with the original work and its meaning.

11 OTTOBRE

INIRE - THREE MOVEMENTS
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INIRE

KRZYSZTOF PAWLIK, MALGORZATA DANCEWICZ

THREE MOVEMENTS

Three Movements is an audiovisual performance consisting of three parts, which refer to various ways of retrieving and processing impressions as a content from personal memory. Drawing sounds and composing shapes from recall are processes related to how our visual and auditory memory register the impact of a space, and how result of this process is later further released to the audience as an audio and visual form. When an evoked memory from theta waves structuralizing itself in the forms of a sound and visual waves, can we conclude that it’s the memory that materializes? The composition search for the answer quoting James Joyce “Hold to the now, the here, through which all future plunges to the past” and processing documentary materials from different spaces and situations.
INIRE is a duo formed by Krzysztof Pawlik and Małgorzata Dancewicz. Its name was taken from shamanic initiation practices and describes a ritual passage to an undefined in-between area.

OPIFICIO SONORO - FLOWING DOWN THE CORE
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OPIFICIO SONORO

FLOWING DOWN THE CORE

SAMUELE TELARI fisarmonica

FRANCESCO PALMIERI chitarra elettrica

SIMONE PAPPALARDO sound artist e elettronica

Flowing Down The Core è un programma sul movimento, in particolare è la discesa il moto che ne direziona l’ascolto. L’impaginazione dei brani in programma trova il suo nucleo (core) nell’ultimo brano per due strumenti di Franck Bedrossian, il quale esplora/esplode “il dentro” del suono. Un incontro tra due anime all’apice dell’imbuto preceduto dalla rappresentazione contestuale dell’incontro: il paesaggio di fuoco e luce concentrati nello strumento di Simone Pappalardo.
Originariamente concepito come uno degli strumenti per il ciclo Tierkreis di Stockausen (nella versione Pallarado – Telari – Palmieri), lo strumento è qui utilizzato in una performance dove si combinano strutture compositive generate algoritmicamente e suoni percussivi derivati dalla modifica di organi elettronici liturgici degli anni ’70. I suoni vengono poi sottoposti ad un processo di feedback audio modulato da un laser e dall’azione del performer.
Il breve studio per chitarra elettrica di Oliver Thurley è un respiro prima dell’immersione, nella nota del brano leggiamo “quitely. calm waters surrounded by ice and abiect terror” (con quiete, acque calme circondate da ghiaccio e terrore abietto).
Proseguiamo la risalita dal nucleo con i primi tre brani dal sapore francese. Qui si alternano i momenti (o gli stati d’animo) che precedono l’immersione. Al ballo agrodolce della Passacaglia di Gerard Grisey (un pezzo giovanile che prelude alla potenza dell’opera che andrà a comporre negli anni a seguire) segue un altro brano ispirato alla danza.
La Bossa Nova di Bedrossian ci porta verso la corrosione del movimento/gesto e dell’aspetto linguistico della tradizionale scrittura per fisarmonica. Nel mezzo, il presagio di Hugues Dufourt, La cité des saules (La città dei salici) è, a detta del compositore francese — fondatore del movimento chiamato “spettralismo”—, una metafora della partenza, dove non ci sono linee o motivi generati quanto piuttosto processi di spazializzazione, ricchi della saturazione timbrica che sarà di lezione a Bedrossian e al suo far nascere — qualche anno più in là — il movimento “saturazionista”.

12 OTTOBRE

F.GIOMI - FLORENTIA
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FLORENTIA

AZIONE SONORA SULLE TRADIZIONI FIORENTINE

Florentia antico nome latino della città di Firenze – si basa prevalentemente su una lunga serie di registrazioni sul campo effettuate nel 2018 durante le due principali manifestazioni tradizionali fiorentine: lo Scoppio del Carro e il Calcio Storico. Questi materiali sono stati selezionati, editati e riproposti in chiave musicale, costruendo una partitura drammaturgica nuova e strutturata formalmente nel tempo, organizzata in una serie di strati sonori paralleli. La restituzione sonora del lavoro può essere ogni volta ricomposta attraverso un lavoro di interpretazione dal vivo di questi elementi, che il performer orienta e modula in maniera estemporanea, affiancandoli a ulteriori semplici materiali. Il risultato è una rilettura, sempre cangiante, di uno specifico paesaggio sonoro di Firenze, circostanziato nel tempo e nello spazio, ma capace di evocare il continuo riferimento alla tradizione popolare di una città in costante movimento.

PAN TRIO - TESSITURE MEDITERRANEE
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PAN TRIO

TESSITURE MEDITERRANEE

ALESSANDRA GIURA LONGO flauto

MARCO FACCHINI violino

SILVIA BELFIORE pianoforte

Fabrizio Casti, Des espaces autres II (2021), flauto, violino e pianoforte
Lina Tonia, Dialogues (2019), flauto, violino e pianoforte
Wajdi Abou Diab, The Awiss Dance (2020)
Franco Oppo, Trio III (1994), flauto, violino e pianoforte
Lettura di testi tratti da:
– Breviario mediterraneo di Predrag Matvejeviċ (traduzione di Silvio Ferrari)
– Il Mediterraneo in barca di Georges Simenon (traduzione di Giuseppe Girimonti Greco e Maria Laura Vanorio)

NOTE AI PEZZI

Fabrizio Casti – Des espaces autres II (2021)
Lina Tonia – Dialogues (2019)
Dialogues è costituito da due piccoli brani per flauto, violino e pianoforte, composti nel 2019. I colori sonori e le tecniche strumentali sono combinati in molteplici modi così da creare gesti diversi.
C’è un aspetto della musica che bilancia la luce e l’oscurità. È uno sviluppo musicale con dialoghi continui fra i tre strumenti.
Wajdi Abou Diab – The Awiss Dance (2020)
È un brano per flauto basso solo, basato sul ritmo tradizionale arabo chiamato al Awiss usato dalle antiche tribù arabe per far danzare cavalli e i cammelli insieme ai loro cavalieri. Il ritmo consiste in un metro 11/8 che dà alla musica un senso di movimento propulsivo ed è qui combinato con una delle più espressive scale arabe (Makamat) chiamata Saba, che esprime uno stato d’animo doloroso e cupo, anche se a volte è usato in danze veloci. Partendo da un mawwal – un gruppo di piccole frasi melodiche improvvisate che i cantanti arabi usavano per iniziare le loro esibizioni – il brano si sviluppa introducendo dapprima gli elementi ritmici e poi quelli melodici micro-tonali utilizzando le tecniche estese del flauto caratteristiche del linguaggio contemporaneo. Ad esempio, l’uso del suono ‘soffiato’, con molta aria, ricorda il suono dello shabbaba, antico flauto arabo.
Franco Oppo – Trio III (1994)
Quali sono le articolazioni dei suoni caratteristiche della musica popolare della Sardegna? Questo problema è stato studiato nella trascrizione di brani popolari (Tre Berceuses, Gallurese, Baroniese) e liberamente applicato in composizioni come Anninnia II, Attitudu e Sagra. Il Trio III costituisce un approfondimento dello stesso problema visto però in una nuova prospettiva: quali giochi combinatori astratti, evolvendosi, possono condurre alle articolazioni peculiari della musica popolare sarda? (Franco Oppo)

13 OTTOBRE

G.MARANGONI - METAMORPHOSIS
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METAMORPHOSIS

LIVE SET PER STRUMENTO INTERATTIVO A SENSORI E LIVE ELECTRONICS

Ideazione e composizione + live performance Gabriele Marangoni.
Progettazione strumento interattivo + sound design e live electronics Damiano Meacci – Tempo Reale. Produzione Tempo Reale Firenze + Festival Spazio Musica
Coordinamento Giulia Soravia
PRIMA ASSOLUTA
Il nuovo progetto di Gabriele Marangoni nasce e si sviluppa dal concetto di continuo cambiamento, un perenne divenire necessario alla stessa sopravvivenza dell’uomo e di ogni sistema naturale e vivente. La natura si presenta a noi in una fase di estrema metamorfosi e così la società; mai come nell’epoca recente i cambiamenti e le trasformazioni hanno acquisito velocità e molteplicità. Concetti e strutture hanno assunto una fluidità che permette l’evoluzione e la trasformazione verso un domani necessariamente da reinventare. Come il moto perenne e mai uguale dei mari e degli oceani; ogni giorno dinamici, ogni giorno loro stessi, ogni giorno diversi. E’ proprio in questo momento che diviene necessaria la ricerca dell’essenziale e del vero, del respiro intimo della vita, pronto a rigenerarsi ed a creare il domani.
Dobbiamo concentrarci sul cambiamento, trovare l’essenza vera di ogni singola cosa ed abbandonare, modificare o distruggere tutte le sovrastrutture che imprigionano la nostra futura possibile libertà di essere e di espressione.
Liberarsi dal precostituito ed assurgere ad una identità personale in grado di inserirsi in una nuova realtà.
Siamo immersi nel cambiamento, siamo noi stesso il movimento di una struttura fluida in divenire. Le possibilità per la creazione di nuove prassi sono infinite, ed è ora che bisogna trovare l’essenza delle esperienze e delle strutture già assimilate, farle interagire tra loro e creare nuove drammaturgie emotive e di esperienza.
Come per ogni periodo storico di cambiamento, nella storia dell’umanità, anche oggi l’arte deve riscoprire la potenza del proprio linguaggio, la forza del proprio gesto; forza primordiale in grado di poter mutare forma, rinnovarsi e creare nuovi livelli di esperienza e comunicazione, riscoprendo al tempo stesso tutta la sua forza primordiale.
Metamorphosis è un progetto sonoro incentrato sull’uso delle nuove tecnologie e di una nuova liuteria abbinate alla performance dal vivo attraverso un nuova prassi esecutiva.

S.JANSSEN, R.ZANATA - NO PASSWORD
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NO PASSWORD

PERFORMANCE MULTIMEDIALE PER SOLO VOCE E MULTIMENDIA

STEFANIE JANSSEN soprano

ROBERTO ZANATA multimedia

Questa produzione si propone di mettere al centro dell’indagine performativa il tema della percezione, non più semplicemente intesa acusticamente, ma tale da proporsi come esperienza sensoriale complessiva. L’intento è quello di ampliare lo spettro delle possibilità della composizione classica attraverso l’utilizzo di elementi visivi e sonori digitali. La direzione è verso una polarità che provi a tenere insieme concreto e virtuale.
Le modalità vocali utilizzate si rifanno agli studi della “extra-normal voice” del compositore americano Michael Edward Edgerton, integrate in un percorso elettroacustico attraverso l’utilizzo di differenti tecniche di sintesi del suono.

14 OTTOBRE

G.MAREGGINI - AT-TRAVERSO IL SUONO
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AT-TRAVERSO IL SUONO

ARMANDO GENTILUCCI IN ACQUE SOLITARIE (Una glossa a margine di Moby Dick) 10′
IVAN FEDELE SUITE FRANCESE IV 14′
Dedica-Aforisma-Apostròfe
NICOLA SANI I BINARI DEL TEMPO per flauto ed elettronica 10′
EMANUELE CASALE STUDIO NUM. 2 B per fl in sol ed elettronica 5’

Giovanni Mareggini
Diplomatosi col massimo dei voti sotto la guida del M Sergio Ruscitti presso l’istituto Peri di Reggio Emilia, si è poi perfezionato con Conrad Klemm e Peter Lukas Graf presso l’Accademia Perosi di Biella.
Vincitore di concorsi nazionali ed internazionali tra cui il Bonci di Cesena e il Premio Yamaha di Stresa, ha collaborato con numerose orchestre (Teatro Comunale di Bologna, Haydn Bolzano, Lirico-Sinfonica Piacenza ecc ) per poi intraprendere la carriera cameristica e solistica.
E’ Docente di Prassi esecutiva e repertorio flautistico presso ai corsi AFAM dell’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo Monti Peri-Merulo.
È Direttore artistico del Teatro Bismantova di Castelnovo Monti (RE) e della Rassegna PHOS HILARON dell’ Hospice Madonna dell’Uliveto di Montericco (RE).
Dal 2019 con Icarus Ensemble coordina le attività musicali della Accademia di Brera di Milano elaborando il progetto ARTE e SUONI.

15 OTTOBRE

A.PETROVIC, U.I. OF LUCILIN - THE DARK
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THE DARK

OPERA MONODRAMA (NON STAGED) MUSIC AND LIBRETTO BY ALBENA PETROVIC

Donatienne Michel-Dansac, soprano

United Instruments of Lucilin
André Pons-Valdès, violon ;
Danielle Hennicot, alto
Ingrid Schoenlaub, violoncelle;
Sophie Deshayes, flutes
Olivier Sliepen, saxophones;
Pascal Meyer, piano
Guy Frisch, percussions

Original instruments or non-musical objects takes part of the score.
“The Dark was first premiered at Luxembourg Casemates du Bock, a vast underground system of passages and gallieres underneath a former castle.

ONDE SONORE - STATI DEL MARE: DIARIO DI BORDO
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STATI DI AGITAZIONE: DIARIO DI BORDO

ANDREA PALOMBINI tromba, elettronica, elaborazione audio

FEDERICO ORTICA Sampling e produzione

Onde Sonore salpa l’ancora per una sera di esperienza dal vivo. Un concerto di musica ambientale tra i suoni del mare e l’interazione elettroacustica. Continuando la ricerca musicale, portiamo i contenuti nei luoghi dell’arte contemporanea per far vivere quello che è il cuore del progetto; l’ascolto e il dialogo. I campioni registrati lungo le navigazioni ed elaborati da Federico Ortica costituiscono l’acqua salata in cui la tromba e gli strumenti elettronici di Andrea Palombini si muovono, lasciandosi portare dagli elementi e allo stesso tempo cercando di tracciare la rotta. L’esperienza è la stessa acquisita estemporaneamente sulla barca, ma ogni volta diversa come ogni viaggio, per raccontare con le note la complessa personalità del Mediterraneo.

16 OTTOBRE

DUO DUBOIS - SUITCASE
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DUO DUBOIS

ALBERTO CAVALLARO sassofono

FEDERICO TRAMONTANA percussioni

Maja Bosnic, Still Life With Clock* (2021) per tamburo, smartphone, saxofono soprano e valigia; 7’
Stanislas Pili, Nucleo*, (2021) per tamburo, trasduttore e saxofono contralto amplificato; 7’
Simone Corti, Songs from the trunk, (2021) per tamburo, kaosspad e saxofono contralto; 12’
Luca Guidarini, Construction.Configuration:Automation (or FALC: toward a labor-free society)**, (2020/22) per Saxofono soprano amplificato, tuning fork amplificata, feedback music stands e live electronics; 6’
*prima esecuzione assoluta **prima esecuzione italiana

Maja Bosnic, “Still Life with Clock” is commissioned by Duo Dubois, specifically for their project Suitcase. The work is reenacting a still-life painting, creating a reference to many examples of visual artworks, as well as performance artists working with concepts and representations of “living sculptures”, particularly those of a performing duo, Gilbert and George. Musicians are exploring sounds of alarms and vibrating pulses, while trying to remain still. With a suitcase in the picture, the performance opens questions about dependence of modern day working class on alarms and timers, as well as the effect it leaves on humans’ capability to sense the flow of time in today’s world.

Stanislas Pili, “Nucleo”. This creation is based on a concrete sonic fusion between the saxophone and the snare drum. The sound of the saxophone is captured live through a microphone and transmitted through a transducer inside the drum. In this way the sound of the sax will be naturally filtered through the snare drum. The percussionist therefore has the task of adjusting this filter, preparing the drum with small objects and materials of various types. The saxophonist will also be able to modify the response of the drum preparations by varying his sound, in a virtuous interplay with the percussionist. The result is a hybrid instrument, with kind of electronic sounds qualities also if the sound source is acoustic and it will be difficult for the listener to understand how sounds are made without looking at the performance.

Simone Corti, “Songs from the trunk”. This piece is inspired by the concept of “aria da Baule”, that is the practice wide spread in the 19th century, according to which the singers carried with them, as a luggage, some arias – their “ace up the sleeve”, and performed them in other operas. Songs from the trunk reflects this practice, transferring it to the pop-rock saxophone repertoire from the 1960s to the present: each piece develops some musical material from famous songs in which the sax plays an important role. Each piece therefore has different songs mixed within itself, without however making the original recognizable. Also the titles of the individual pieces are the result of a random juxtaposition of words taken from the original titles.

Luca Guidarini “Construction.Configuration:Automation (or FALC: toward a labor-free society)”, is a piece that deals with the self-reflection of being a semi-automated performance inside our technomorphic anthropocentric society. Formally driven by a robotic-genderless voice, the performance starts with the technical indispensable routine of checking the speakers using pink-noise, arriving at a point of total automation of the live electronics algorithm coupling the dramaturgical (and socio-political) self-consciousness of the robotic voice. This automation of the sound-driven performance gives to the performers some self-time to be spent as they prefer (ie. drinking a beer, relax and enjoy the end of the piece with the audience, prepare for the next piece or start to demount the stage).

I.BALDACCINI - ONIRICO
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ILARIA BALDACCINI

ONIRICO

Antonio Agostini Stazione Magnetica – Prospettiva Approssimativa (2021)
per pianoforte ed elettronica, prima esecuzione assoluta

Andrea Saba Onoff lullaby (2022)
per pianoforte e live electronics, prima esecuzione assoluta

Annamaria Federici 20° all’orza (2022)
per pianoforte ed elettronica, prima esecuzione assoluta

Mauro Cardi Entanglement (2022)
per pianoforte ed elettronica, prima esecuzione assoluta

Ilaria Baldaccini, pianoforte
Andrea Saba, Damiano Meacci, live electronics

 Note di sala degli autori:
Antonio Agostini
Stazione Magnetica – Prospettiva Approssimativa (2021) per pianoforte ed elettronica, dedicato e pensato per Ilaria Baldaccini, è il quinto studio sull’opera che sto scrivendo, “Nanof”.
Nanof , NOF4, o Colonnello Astrale, nomi indicativi che Oreste Fernando Nannetti (1927-1994) si era autoaffibbiato negli anni di degenza (1958-1968) come internato al padiglione “Ferri” del manicomio di Volterra.
Durante il lungo periodo di permanenza, Nannetti inizia a “graffiare” con la fibbia del panciotto della sua “divisa del matto”, strani segni sul muro dell’intonaco della struttura manicomiale.
Segni all’apparenza inspiegabili, tra frammenti di parole e disegni, in una scrittura bustrofedica quasi impossibile da decifrare.
Rifiutato dalla madre, compiuti i ventuno anni, nel 1948, dopo un incidente durante una manifestazione dei lavoratori, inizia un calvario che porterà Nannetti a passare dai manicomi a istituti di cura (dopo la chiusura grazie alla legge Basaglia) che entra negli scritti incisi sull’intonaco, come nelle cartoline, che Nannetti chiede di poter scrivere a parenti inesistenti, chiedendo piccoli aiuti e comprensione, ma fondamentalmente dignità di vivente, a figure famigliari immaginate, invisibili.
Con l’attenzione dell’infermiere Aldo Trafeli, che stabilisce un canale privilegiato di vicinanza con Nannetti, le prime fotografie del graffito di Pier Nello Manoni e lo studio dell’artista Mino Trafeli, inizia una indagine e traduzione, una decodifica del muro, e scopriamo ciò che Nannetti ferma su pietra: racconti interspaziali, codici e rapporti minerari, viaggi attraverso il tempo e messaggi telepatici.
Il pianoforte nasce dal “graffio” delle corde, come atto timbrico emulativo della pietra incisa e da lì si struttura, in blocchi, in ribattuti, sembra faticare a spingersi verso il registro acuto e sovracuto, raggiungendolo in brevi episodi, come lacerazioni delle sezioni iniziali.
Corde stoppate, come parole soffocate accompagnano al finale, dove, dopo elementi percussivi sullo strumento, una piccola radio AM appoggiata sulle corde basse viene amplificata dallo strumento, emulando il tentativo di Nannetti del contatto via onde radio, in uno spazio indefinibile.
Le corde grattate iniziali chiudono il lavoro, ma questa volta non con gesto nervoso e diretto, violento, ma lentamente, quasi in un movimento senza tempo.
L’elettronica si organizza su suoni di pietre grattate, di onde radio, di pianoforte trattato, fino alle voci che paiono uscire dalla stessa radio appoggiata sullo strumento, in accumuli e apparenti silenzi, per poi giungere ad aggregati materici.

Andrea Saba

ONOFF LULLABY (2022) per pianoforte e live electronics
“On/Off” sono le indicazioni in partitura per l’esecutore che cura il live electronics.
“Lullaby” è la ninna nanna con cui inizia il brano (sulle note di una mia precedente composizione audiovisiva dedicata al pianoforte). Un tema di tre note che fa da filo conduttore in un brano concepito in realtà come la giustapposizione di fogli interscambiabili, ognuno con un suo suono e un modo diverso di mettere in relazione pianista, pianoforte ed elettronica.
Scritto ad Arcumeggia, ONOFF LULLABY è dedicato a Ilaria Baldaccini.

Mauro Cardi
Entanglement (2022) per pianoforte ed elettronica, prende le mosse da un’altra mia composizione, piuttosto lontana nel tempo, la Sonata per pianoforte del 2002.
I materiali musicali che provengono dalla Sonata mutano la loro funzione a contatto con l’elettronica che aggiunge una dimensione nuova allo spazio espressivo.
L’elettronica, in tempo differito, arricchisce le potenzialità dello strumento, espandendo lo spettro sonoro, fino a restituire cluster espansi, oppure contraendolo, isolando ristrette bande frequenziali estrapolate dai grovigli della partitura strumentale.
Entanglement è dedicato a Ilaria Baldaccini.

Annamaria Federici
20° all’orza (2022) per pianoforte ed elettronica
Il pianoforte come spazio d’ascolto, luogo-strumento. Chiglia, alberi, vele, inudibili voci, infiniti respiri, silenzi. Seguendo oscillazioni e risonanze di una sardina basculante.

18 OTTOBRE

P.SPEZZIGA, DARK PROJECT ENSEMBLE - VUOTO
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PIERANNA SPEZZIGA

MUSICA DI MARCELLO PUSCEDDU

CON MARIA LOI E STEFANO GIACCONE

Dark project ensemble: Stefano Fadda, clarinetto; Chiara Moccia, viola; Alessio Povolo, contrabbasso; Roberto Zanata, elettronica

I due protagonisti di “Vuoto” si muovono in una sorta di Terra di Mezzo, reale o immaginaria, un non luogo?Ognuno dei due é racchiuso nella propria bolla in cui si intrecciano ricordi,paure, speranze e indifferenza. Bolle che il vento della quotidianità lascia continuamente avvicinare o allontanare, con i due protagonisti che di tanto in tanto paiono toccarsi, nello sfiorarsi appena di tenerezze.
Chi siamo? si domandano. E’ l’interrogativo che li avvolge fino a soffocarli, chi siamo?

a seguire il Dark project ensemble eseguirà opere di

Antonio Doro, “Forme significatività campi del silenzio”, musica strumentale

Andrea Talmelli; “Interferenze pittoriche”, per clarinetto, contrabbasso ed elettronica

Gabriele Verdinelli, “NODAS 17”, per clarinetto solo

R.BERTOLINI, E.DI FELICE - MUSICA SU 3 DIMENSIONI
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DUO RAFFAELE BERTOLINI ENRICO DI FELICE

MUSICA SU 3 DIMENSIONI

“Be Far”, di Umberto Bombardelli, per clarinetto ed elettronica
“Musica su 3 dimensioni”, omaggio a Maderna a cura di Enrico Di Felice e Roberto Zanata, per flauto ed elettronica
“Sounds of voices and winds”, di Gianfranco Messina, per clarinetto ed elettronica
“Notturno Sole”, di Nicoletta Andreuccetti, per flauto ed elettronica
“All in…” di Claudia Mura, per flauto in Do, clarinetto in Sib ed elettronica (a cura di Marco Ruiu).

Un ensemble dedicato alla creazione e all’esecuzione di performance multimediali che uniscono la musica strumentale e quella elettronica, con interessanti interazioni video. Si tratta di un gruppo che lavora e collabora con artisti nazionali e internazionali ed è sempre aperto a nuove sperimentazioni.

Clarinetto basso: Raffaele Bertolini
Flauto in sol: Enrico Di Felice
Live electronics: Marco Ruiu, Roberto Zanata

19 OTTOBRE

P.DORONZO, N.MONOPOLI - PERCORSI SONORI
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PIETRO DORONZO flauto

NICOLA MONOPOLI elettronica

Nicola Monopoli, Cinque poesie di Maria Luigia Troiano – 1. Iceberg, per voce recitante ed elettronica

Andrián Pertout, Here and Now, per flauto ed elettronica

Nicola Monopoli, Cinque poesie di Maria Luigia Troiano – 2. L’egemonia del caos, per voce recitante ed elettronica

Nicola Monopoli, Pacman, per flauto ed elettronica

Nicola Monopoli, Cinque poesie di Maria Luigia Troiano – 3. Dal balcone, per voce recitante ed elettronica

Nicola Monopoli, Leaf, per flauto

Nicola Monopoli, Cinque poesie di Maria Luigia Troiano – 4. Sospiri (di Firenze), per voce recitante ed elettronica

Jonathan Cole, 50 Florentine Breaths, per flauto amplificato

Nicola Monopoli, Cinque poesie di Maria Luigia Troiano – 5. Mandala, per voce recitante ed elettronica

Johanna Selleck, Chrysalis, per flauto ed elettronica

La voce recitante è di Francesca Romana Garroni.

20 OTTOBRE

S.IVALDI - OMAGGIO A CARTER
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SIMONE IVALDI

OMAGGIO A CARTER

E. Carter: Sonata (1945-46, rev. 1982)

Two thoughts about the piano
Intermittences
Caténaires

10 anni fa moriva il compositore americano Elliott Carter, uno tra i più prolifici ed innovativi autori della seconda metà del ‘900, rimasto attivo fino agli ultimi mesi della sua lunghissima vita: 104 anni.
La Sonata per pianoforte (1945-46) si colloca nel primo dei due periodi, molto distanti nel tempo, in cui si articola la sua produzione per questo strumento. Unica opera pianistica della prima metà della sua vita, nonostante sia costruita su un’architettura tonale e con una forma classica, abbandona la ripetitività statica del neo-classicismo che aveva caratterizzato le sue composizioni giovanili e mostra le sue idee musicali riguardo la trasformazione del materiale nel corso di un brano: i temi non sono trattati in maniera tradizionale, ovvero esposti all’inizio di ogni sezione, ma sono concepiti come derivati progressivamente da un’armonia di base. Il primo movimento è caratterizzato da una grande varietà ritmica e da una sottile influenza della musica jazz, mentre la densità accordale del secondo, un Andante, ricorda a tratti le sonorità profonde della scrittura pianistica tardo-romantica, lasciando spazio ad una fuga centrale, e poi di nuovo all’Andante, che conclude l’opera nello spirito della Sonata di Liszt.
Nei lavori successivi di Carter la frase musicale è pensata sempre più in funzione dell’accentuazione ritmica e non dell’indicazione metrica all’inizio di ogni battuta, principio questo, la modulazione ritmica, sul quale si fonda la sua restante produzione pianistica.
All’interno di quest’ultima, inaugurata nel 1980 dalle Night Fantasies, vi sono i Two Thoughts about the Piano (2005-06), probabilmente oggi i brani per pianoforte più eseguiti del compositore americano, composti per due dei più importanti interpreti di musica contemporanea dei nostri giorni, Peter Serkin e Pierre-Laurent Aimard. Il primo dei due brani, Intermittences, deve il suo nome a “Les intermittences du couer”, titolo di uno dei capitoli del romanzo “Alla ricerca del tempo perduto” di Proust. In esso Carter esplora i molteplici significati che il silenzio può esprimere tra diverse sonorità, mentre il secondo brano, Caténaires, è una sorta di Toccata costruita su una singola, rapida ed incessante linea senza alcun accordo, una vera e propria catena di note che produce una notevole varietà espressiva.

V.OPPES - VEGA ALPHA LYRAE
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VERONICA OPPES

VEGA ALPHA LYRAE

PERFORMANCE A/V

Vega alpha lyrae è una delle stelle più luminose del cielo e per questo ha catturato da sempre l’attenzione dell’uomo, occupando un posto affascinante nella mitologia, soprattutto legatamente al mito di Orfeo e al destino ultimo dell’uomo e dell’universo.

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