Archivio Didattica

Spaziomusica Area Didattica è un gruppo di ricerca e sperimentazione costituitosi nel 2013, all’interno dell’Associazione Spaziomusica di Cagliari e composto da operatori specializzati in ambito didattico musicale e musicoterapeutico.

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Formazione

L’ottimizzazione della performance artistica

L’ottimizzazione della performance artistica Docente: Jean Paul Rességuier (Svizzera) Conservatorio Statale di Musica “G. Pierluigi da Palestrina” di Cagliari Piazza E. Porrino, 1 – Cagliari 8-9 Settembre 2010 L’ottimizzazione di tutte le componenti che agiscono nella...

Live Media e FLOSS* – focus su Pure Data.

Cagliari Conservatorio Statale di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina 25, 26 e 26 febbraio 2010 Live Media e FLOSS* - focus su Pure Data. *Free/Libre Open Source Software Laboratorio teorico e pratico di performance audiovisiva con FLOSS. a cura di Marco...

Recensioni sul sonoro

La sfida della complessità – nuova edizione

La sfida della complessità – nuova edizione

Recensione di Francesca Romana Motzo

31 Maggio 2021
Il libro La sfida della complessità, è un’introduzione chiara ed immediata al pensiero del filosofo Edgar Morin ed al tema del complesso; un testo che stimola l’interesse verso un nuovo modo di pensare che per l’autore non è altro che il preludio di un nuovo modo di insegnare.
Avendo a cuore l’educazione, concependola come strumento rivoluzionario, capace realmente di cambiare il mondo, ha già consegnato ad ogni possibile lettore, studioso e ricercatore, la sua eredità teorico-scientifica suddivisa sia nei sei volumi de Il Metodo, ma anche in migliaia e migliaia di pagine dei suoi testi, che stimolano costantemente un nuovo modo di intendere la realtà, l’immagine della realtà fuori di noi, la visione del mondo, il modo di organizzaare i saperi, la conoscenza, l’impostazione delle varie discipline, l’orizzonte di senso generale in cui ci muoviamo.

Bisogni educativi speciali e didattica della musica. Indicazioni teoriche, obiettivi, strategie operative e di valutazione

Bisogni educativi speciali e didattica della musica. Indicazioni teoriche, obiettivi, strategie operative e di valutazione

Recensione di Alessandra Seggi

30 Aprile 2021

Quando si parla di musica a scuola i fronti immaginari che si aprono sono quelli che includono parole come obiettivi, strategie, didattica, pratiche, esperienze…temi che ciascun insegnante ha incontrato presto o tardi nel suo percorso professionale. Ma siamo sicuri che conoscere il senso ed il significato di questo vocabolario specifico significhi essere realmente un insegnante sufficientemente efficace?

I suoni dei luoghi. Percorsi di geografie degli ascolti

I suoni dei luoghi. Percorsi di geografie degli ascolti

Recensione di Stefania Anna Russo

31 Marzo 2021
Proviamo a concentrarci su cosa ci sembra di sentire in questo preciso istante. Ciò che percepiremo saranno i suoni attorno a noi, che sentiamo anche se non lo desideriamo, i suoni di uno spazio a noi familiare o estraneo. Spazio che percepiamo attraverso tutti i nostri sensi, sviluppando un attaccamento emotivo. Spazio che diventa luogo, il nostro luogo.

La sinfonia delle relazioni – musicoterapia relazionale e linguaggio non verbale

La sinfonia delle relazioni – musicoterapia relazionale e linguaggio non verbale

Recensione di Francesca Romana Motzo

28 Febbraio 2021
Da tempo è noto come l’ascolto e l’esecuzione di suoni e melodie possano agire sugli stati d’animo e sulle emozioni, in virtù delle loro proprietà rilassanti o stimolanti.
Tuttavia, più recentemente, l’interesse scientifico si è focalizzato sulla possibilità di sfruttare tale pratica come terapia complementare, in varie condizioni patologiche e parafisiologiche. In questo quadro rientra non solo la musica in senso stretto, ma anche tutti quei canali comunicativi, come gesti, pause e toni della voce, propri del linguaggio non verbale.

Il dialogo euristico, orientamenti operativi per una pedagogia dell’ascolto nella scuola

Il dialogo euristico, orientamenti operativi per una pedagogia dell’ascolto nella scuola

Recensione di Alessandra Seggi

31 Gennaio 2021
Il dialogo euristico alimenta l’imprevisto e spinge l’insegnante in ambiti in cui può non sentirsi esperto. La destabilizzazione che può scaturire in chi insegna avrà più il sapore di un’occasione piuttosto che di un disorientamento; è quasi sempre l’imprevisto che scatena, che smuove la curiosità e la creatività senza il rischio di una caduta di stima o di autorevolezza. “La pratica del dialogo, per il pedagogista Paulo Freire, non nega (…) la funzione direttiva dell’insegnante, ma la ripensa come un’asimmetria antiautoritaria nella quale il maestro, pur forte della sua maggiore esperienza intellettuale, non si limita a mostrare la conoscenza che ritiene di possedere in una forma statica, definitiva, ma si rende disponibile a reimparare, a riscoprire, a ri-studiare l’oggetto di una indagine comune(…) e attraverso il dialogo studiarlo nuovamente insieme agli studenti “.

Scuola Creativa. Manifesto per una nuova educazione

Scuola Creativa. Manifesto per una nuova educazione

Recensione di Stefania Anna Russo

30 Giugno 2020
Per realizzare il cambiamento sono necessari alcuni elementi: una visione del futuro; le competenze necessarie per attuare il cambiamento; degli incentivi per credere che esistano buoni motivi per cambiare e che gli sforzi per raggiungere l’obiettivo siano validi; le risorse personali e materiali per attuare la trasformazione; un piano di azione convincente che consenta agli operatori del cambiamento di sentirsi sulla giusta strada.

SPARTITO PERSO – Giochi di animazione con la musica del novecento

Recensione di Francesca Romana Motzo

31 Maggio 2020
“…Il 900 è stato il secolo della complessità, della diversità di stili, di scuole e di pensieri musicali tutti in bilico tra ordine e caos. L’educazione musicale di base non può piu, dunque, limitarsi ad uno sviluppo lineare ed unitario secondo una visione ottocentesca, ma dovrebbe perseguire e ricercare la complessità, la divergenza, l’auto organizzazione spontanea, valori tipici di una società sempre più articolata, veloce e multietnica come quella contemporanea.”

Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere

Recensione di Alessandra Seggi

30 Aprile 2020
Un dato che emerge evidente è che nella “vita psichica non c’è nessun atto che sia solitario: è specifico ma non isolato” questo include non solo atti cognitivi ma anche le emozioni che ciascuno di volta in volta prova. “Le emozioni sono, dunque, corrente neuroelettrica ed essa lascia una traccia: scrive nella nostra memoria.”

Neuroscienze cognitive della musica – Il cervello musicale tra arte e scienza

Recensione di Alessandra Seggi

31 gennaio 2020
Leggere questo libro è un po’ come avventurarsi in un viaggio dentro l’universo costituito dai diversi meccanismi cerebrali che caratterizzano l’esperienza sonora nella sua complessità. L’autrice nei tredici capitoli analizza e argomenta i tanti aspetti del far musica attraverso l’elaborazione che ne fa il nostro cervello.

MUSICA DI INSIEME – ANCHE SENZA LEGGIO

Recensione di Stefania Anna Russo

30 Giugno 2019
Gioco, passione, motivazione, creatività, relazione e divertimento….cosa hanno a che fare queste parole con la musica di insieme? Basta sfogliare il testo di Antonio Giacometti, compositore e didatta bresciano, per trovare le risposte e scoprire che si può fare musica di insieme in modo divertente e creativo.

Musica e inclusione – Teorie e strategie didattiche

Recensione di Francesca Romana Motzo

31 Maggio 2019
“… la musica offre alla comunità, in particolar modo scolastica, spazi culturali e sociali privilegiati in cui prestare attenzione alle differenze risvegliando la comunità dall’indifferenza nei confronti di queste stesse, e promuovendo abilità cognitive, linguistiche e socioaffettive, estremamente coerenti con la prospettiva inclusiva.”

L’Essere musicale – Nuovi orizzonti della didattica della musica

Recensione di Alessandra Seggi

30 Aprile 2019
“Come si inserisce l’apprendimento musicale nello sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza? Quali aspetti dell’insegnamento/apprendimento musicale si possono inserire nella progettazione di Unità di Apprendimento in cui l’ambito della Consapevolezza ed espressione culturale si intersechi con le altre competenze? Può valere anche per le discipline musicali l’idea di un ripensamento dell’insegnamento in termini di “scienza della progettazione” attraverso l’uso delle tecnologie? Si può fare didattica della musica con gli EAS? E in quale grado scolastico può risultare più efficace? Il metodo può effettivamente migliorare e facilitare gli apprendimenti in ambito musicale? Si può fare musica con la “classe capovolta”? Quale ruolo possono svolgere in questo ambito le nuove tecnologie?”

LA VALIGIA DEI SUONI – Esplorazioni musicali per piccoli pianisti

Recensione di Stefania Anna Russo

31 Marzo 2019
“La valigia dei suoni” accompagna i giovani pianisti (e non solo!) in un’interessante avventura sonora. L’esplorazione è il punto di partenza: stimola l’immaginazione verso esperienze creative capaci di costruire quel bagaglio personale di abilità che servono non solo a suonare uno strumento ma, trasversalmente, attivano meccanismi propriocettivi, che conducono verso una maggiore consapevolezza del proprio corpo e del proprio “io”.

Il metodo Ward per l’educazione musicale

Recensione di Alessandra Seggi

31 Gennaio 2019
Leggere e conoscere gli scritti dei diversi autori che hanno sviluppato metodologie pedagogiche musicali è stato ed è un mio interesse personale e professionale ma mentre per le figure classiche, mi riferisco a E.J. Dalcroze, E. Willems, Z. Kodaly, C. Orff, solo per citare i nomi più conosciuti, è facile reperire scritti originali così non è per quanto riguarda il Metodo Ward.

Suoni con me. Il dialogo sonoro dalla prima infanzia

Recensione di Francesca Romana Motzo

30 Giugno 2018
Perchè la musica e/o la danza e/o l’Arte diventino un orientamento capace di dare una forma precisa e caratterizzata al percorso educativo-pedagogico, occorre comprendere che tutti i vissuti che si possono creare, guidati da questi codici, hanno una fortissima connessione con l’essere umano e che tale connessione riguarda intrisecamente la crescita stessa dell’individuo.

MINDSCAPES. Psiche nel paesaggio

Recensione di Alessandra Seggi

31 Maggio 2018
L’idea centrale è che, non solo non siamo separabili dai nostri luoghi, ma che che ci vogliono molti luoghi dentro di noi per costruire la nostra storia e la nostra identità. Attraverso questo legame si crea una relazione stretta fra la psiche e i luoghi che attraversiamo: il paesaggio è in noi e noi siamo in lui non solo con lo sguardo ma con tutta la componente corporea e sensoriale.

EDUCARE BELLEZZA E VERITA’

Recensione di Francesca Romana Motzo

31 Marzo 2018
“…Credo sia un dovere di ogni educatore interrogarsi oggi più che mai seriamente, anche attraverso le categorie del bello e del vero, intorno al senso da assegnare all’Educazione ed alla Formazione dei giovani, scandagliare senza stancarsi le modalità processuali attraverso le quali essi apprendono, si accostano alla conoscenza ed assegnano senso al loro agire nel mondo”

Sentire e provare

Un percorso di ritmica attraverso i contrasti musicali.

Recensione di Sandra Ruggeri

31 gennaio 2018
Nel panorama della Didattica musicale si affaccia un meraviglioso Metodo che ho la fortuna di sperimentare personalmente per studio.

Pedagogia al nido, sentimenti e relazioni

Recensione di Francesca Romana Motzo

31 maggio 2017
Con questo testo, completo una proposta di approfondimento sulla primissima infanzia, attraverso tre letture che esplorano l’espressività sonoro-musicale, quella motoria ed infine con quest’ultimo, un’opportuna riflessione sulla pedagogia dedicata ai primi tre anni di vita del bambino, identificando il Nido come “contesto sociale” altamente intrecciato a quello familiare, che con estrema consapevolezza dovrebbe supportare ed aver cura della crescita di un nuovo individuo.

La Musica è un gioco da bambini

Recensione di Francesca Romana Motzo

30 aprile 2017
Delalande, marca in questo libro, la linea del suo pensiero sostenuta da presupposti quali la differenza tra comportamento e condotta, l’acquisizione tecnica e lo sviluppo di attitudini e sensibilità sononoro-musicali, essere un musicista ed essere musicale, l’ascolto in sé e l’ascolto musicale.

Noi, perché due sono meglio di uno

Recensione di Alessandra Seggi

28 febbraio 2017
Il saggio di cui scrivo oggi è solo apparentemente lontano dalla pratica musicale perché, come già visto per altri libri che abbiamo recensito, molti sono i fili che legano al mondo dei suoni le riflessioni apparentemente distanti perché non specificatamente musicali.

Lettera ai lettori dicembre 2016

di Alessandra, Francesca Romana, Sandra

31 dicembre 2017
Al posto della dodicesima recensione, abbiamo pensato che scriverti personalmente qualche breve pensiero relativo alla nostra esperienza in Spaziomusica Area didattica, potesse aprire e arricchire maggiormente il confronto sul nostro lavoro, con chiunque fosse interessato ad approfondire le nostre stesse tematiche… ed anche a te che leggendoci casualmente, abbia iniziato a riflettere e creare suoni, in modo differente.

Elogio della lentezza

Recensione di Sandra Ruggeri

31 ottobre 2016
Cosa accadrebbe all’umanità se si lasciasse aspirare e risucchiare dal vortice della velocità? Quali conseguenze dalle modificazioni strutturali del cervello?
I musicisti vanno lenti o vanno veloci?

Elementi di didattica della musica, strumenti per la scuola dell’infanzia e primaria

Recensione di Alessandra Seggi

30 settembre 2016
Tutti coloro che si occupano di formazione musicale, insegnanti e operatori, condividono la validità formativa dell’apprendimento musicale fin dalla tenera età, il suo valore e l’importanza nella vita e nell’esperienza dei bambini.  Ma quanti di noi conoscono le ragioni peculiari, le aree di sviluppo specifiche attivate concretamente durante l’esperienza musicale?

Giocare con i suoni, esperienze e scoperte musicali nella prima infanzia

Recensione di Francesca Romana Motzo

30 luglio 2016
Silvia Azzolin ed Emilia Restiglian, compongono con una cura ineccepibile, un testo che apre le porte di un mondo estremamnete delicato, come quello della prima infanzia, analizzando e strutturando il perchè ed il come, la Musica, debba far parte del percorso di crescita dell’individuo, non solo per la sua capacità di procurare benessere, appagamento, piacere, tanto da interagire con le nostre emozioni più profonde e significative, ma anche perchè questo mondo composto da infiniti suoni esperibili e condivisibili, è capace di procurare dei cambiamenti fisiologici e di lasciare delle tracce tangibili nella struttura neurobiologica del cervello.

La filosofia della cura

Recensione di Francesca Romana Motzo

31 maggio 2016
La Mortari dedica all’argomento, importanti lavori attraverso cui ha indagato i diversi mondi esperienziali delle relazioni di cura, dove l’aver cura di sé, dell’altro e del mondo sono supportati da una filosofia che è attenta ai diversi significati del termine.

Il potere della mente, come il pensiero agisce sul nostro cervello

Recensione di Alessandra Seggi

30 aprile 2016
Si potrebbe dire che la trattazione di questo libro ruota intorno a due domande:
Ciò che noi denominiamo mente è un’entità autonoma e divisa dal corpo che agisce su sé stessa tramite il cervello? Oppure potremmo dire che è totalmente collegata al corpo, prodotta dal cervello su esperienze vissute, e capace a sua volta d’influenzare il cervello e il corpo nella sua globalità?

Parlarsi, la comunicazione perduta

Recensione di Alessandra Seggi

31 gennaio 2016
Questo piccolo libro è un prezioso scrigno di riflessioni sull’arte della relazione con l’altro quanto con il nostro stesso io. L’autore, Eugenio Borgna, psichiatra, docente e scrittore di numerosi saggi ci fa viaggiare nell’universo della comunicazione sottolineando come la relazione ci permette di stabilire un dialogo non solo con l’altro ma anche con la nostra interiorità.

Articoli mensili

La composizione e l’analisi musicale con bambini, adolescenti, docenti.

La composizione e l’analisi musicale con bambini, adolescenti, docenti.

di Emanuele Pappalardo

31 Ottobre 2021
Il tema della formazione è assolutamente centrale e deve essere affrontato con urgenza e serietà perché siamo immersi in una vera e propria ‘mutazione antropologica’ (Serres 2013). Emerge ormai con chiarezza lo iato esistente tra le competenze che hanno i bambini, gli adolescenti e le competenze che posseggono i loro insegnanti.
È forse la prima volta nella storia dell’umanità in cui la generazione successiva insegna qualcosa alla generazione precedente (Novara 2017, p.9).

La voce è il cerchio ed il cerchio è la voce.

La voce è il cerchio ed il cerchio è la voce.

di Albert Hera

31 Ottobre 2021

Bisogna sapere che ogni qual volta si canta e ogni qual volta si parla il primo cerchio che si va creando è quello che combacia con noi stessi. Per questo, quando si parla di comprensione e di capacità di gestire una relazione didattica e pedagogica con i nostri discenti, è importante conoscersi appieno e nell’intimo affinché si possa costruire una didattica in cui quest’ultimo, ovvero il cerchio, che si trova fuori di te, possa accogliere le tue risorse.

Il confine della tradizione. Demolizione e costruzione di un universo sonoro.

Il confine della tradizione. Demolizione e costruzione di un universo sonoro.

di Gabriele Marangoni

31 Agosto 2021
Mi piace l’idea di iniziare questo articolo con la descrizione di un’immagine, che nel mio vissuto d’insegnamento assume una valenza molto importante, l’immagine del confine.
Questa immagine, questa posizione dell’essere è accompagnata da un gioco di equilibri, di demolizioni e di ricostruzioni che ha riguardato sia chi ha avuto il ruolo di insegnare, sia chi ha avuto il ruolo di apprendere.

Il docente sufficientemente buono

Il docente sufficientemente buono

di Piera Bagnus

31 Luglio 2021
Da anni mi dedico allo studio della relazione docente-discente cercando di metterne in luce l’evoluzione, alla luce dei cambiamenti sociali che hanno segnato l’ultimo secolo. In questa prospettiva intendo analizzare la relazione docente-allievo rileggendo le teorie di Winnicott e Bowlby in chiave pedagogica, ovvero considerando in quale modo i caratteri riconosciuti alla madre sufficientemente buona ed al suo ruolo di base sicura possano trovare riscontro nella postura di un docente efficace, che si muove con consapevolezza all’interno di una particolarissima area transizionale.

La sfida della complessità – nuova edizione

La sfida della complessità – nuova edizione

Recensione di Francesca Romana Motzo

31 Maggio 2021
Il libro La sfida della complessità, è un’introduzione chiara ed immediata al pensiero del filosofo Edgar Morin ed al tema del complesso; un testo che stimola l’interesse verso un nuovo modo di pensare che per l’autore non è altro che il preludio di un nuovo modo di insegnare.
Avendo a cuore l’educazione, concependola come strumento rivoluzionario, capace realmente di cambiare il mondo, ha già consegnato ad ogni possibile lettore, studioso e ricercatore, la sua eredità teorico-scientifica suddivisa sia nei sei volumi de Il Metodo, ma anche in migliaia e migliaia di pagine dei suoi testi, che stimolano costantemente un nuovo modo di intendere la realtà, l’immagine della realtà fuori di noi, la visione del mondo, il modo di organizzaare i saperi, la conoscenza, l’impostazione delle varie discipline, l’orizzonte di senso generale in cui ci muoviamo.

Bisogni educativi speciali e didattica della musica. Indicazioni teoriche, obiettivi, strategie operative e di valutazione

Bisogni educativi speciali e didattica della musica. Indicazioni teoriche, obiettivi, strategie operative e di valutazione

Recensione di Alessandra Seggi

30 Aprile 2021

Quando si parla di musica a scuola i fronti immaginari che si aprono sono quelli che includono parole come obiettivi, strategie, didattica, pratiche, esperienze…temi che ciascun insegnante ha incontrato presto o tardi nel suo percorso professionale. Ma siamo sicuri che conoscere il senso ed il significato di questo vocabolario specifico significhi essere realmente un insegnante sufficientemente efficace?

I suoni dei luoghi. Percorsi di geografie degli ascolti

I suoni dei luoghi. Percorsi di geografie degli ascolti

Recensione di Stefania Anna Russo

31 Marzo 2021
Proviamo a concentrarci su cosa ci sembra di sentire in questo preciso istante. Ciò che percepiremo saranno i suoni attorno a noi, che sentiamo anche se non lo desideriamo, i suoni di uno spazio a noi familiare o estraneo. Spazio che percepiamo attraverso tutti i nostri sensi, sviluppando un attaccamento emotivo. Spazio che diventa luogo, il nostro luogo.

La sinfonia delle relazioni – musicoterapia relazionale e linguaggio non verbale

La sinfonia delle relazioni – musicoterapia relazionale e linguaggio non verbale

Recensione di Francesca Romana Motzo

28 Febbraio 2021
Da tempo è noto come l’ascolto e l’esecuzione di suoni e melodie possano agire sugli stati d’animo e sulle emozioni, in virtù delle loro proprietà rilassanti o stimolanti.
Tuttavia, più recentemente, l’interesse scientifico si è focalizzato sulla possibilità di sfruttare tale pratica come terapia complementare, in varie condizioni patologiche e parafisiologiche. In questo quadro rientra non solo la musica in senso stretto, ma anche tutti quei canali comunicativi, come gesti, pause e toni della voce, propri del linguaggio non verbale.

Il dialogo euristico, orientamenti operativi per una pedagogia dell’ascolto nella scuola

Il dialogo euristico, orientamenti operativi per una pedagogia dell’ascolto nella scuola

Recensione di Alessandra Seggi

31 Gennaio 2021
Il dialogo euristico alimenta l’imprevisto e spinge l’insegnante in ambiti in cui può non sentirsi esperto. La destabilizzazione che può scaturire in chi insegna avrà più il sapore di un’occasione piuttosto che di un disorientamento; è quasi sempre l’imprevisto che scatena, che smuove la curiosità e la creatività senza il rischio di una caduta di stima o di autorevolezza. “La pratica del dialogo, per il pedagogista Paulo Freire, non nega (…) la funzione direttiva dell’insegnante, ma la ripensa come un’asimmetria antiautoritaria nella quale il maestro, pur forte della sua maggiore esperienza intellettuale, non si limita a mostrare la conoscenza che ritiene di possedere in una forma statica, definitiva, ma si rende disponibile a reimparare, a riscoprire, a ri-studiare l’oggetto di una indagine comune(…) e attraverso il dialogo studiarlo nuovamente insieme agli studenti “.

La didattica reticolare MusicaInGioco e “El Sistema” Abreu

La didattica reticolare MusicaInGioco e “El Sistema” Abreu

di Andrea Gargiulo

31 dicembre 2020
«Alla parola “programmazione” corrisponde storicamente un’idea di sapere che procede in modo lineare, secondo tappe di difficoltà crescente, che mettono l’allievo di fronte a difficoltà via via superabili, e che lo portano a raggiungere traguardi successivi e consequenziali, come progressivo e sequenziale è il percorso didattico che viene proposto […] ben diversa è l’immagine sottesa alla parola “progettazione”, in cui sono messe in primo piano le relazioni che legano i concetti, assunti non più come nozioni da acquisire, ma come punti interconnessi reciprocamente all’interno di una struttura reticolare che può essere esplorata secondo criteri personali»

Riflessioni e prospettive  su disturbi specifici dell’apprendimento e musica.

Riflessioni e prospettive su disturbi specifici dell’apprendimento e musica.

di Elisabetta Piras

31 Ottobre 2020
il riconoscimento dei DSA sia da un punto di vista scientifico che istituzionale offre una grande opportunità di realizzazione scolastica, che sino a non troppi anni fa era negata e impensabile.
La musica può offrire un ottimo supporto in questo senso, oltre che un esempio di motivazione profonda, quella che spinge a superare ogni tipo di ostacolo.

Il Suono viaggia

Il Suono viaggia

di Federica Felici

30 Settembre 2020
Ho a lungo peregrinato su cammini non sempre adeguati alla mia personalità ed alle mie attitudini; tante sono state le avventure vissute con intensità, tante quanta la miriade di pietre poste ad arte per la costruzione del proprio “muretto a secco”.
Ripensando alla propria storia, credo che ogni individuo ne abbia edificato uno tutto suo, raffigurante un disegno speciale e incomparabile, a cui sa di poter far sempre riferimento, forse crollato più volte per non aver nel corso del tempo saputo scegliere e calibrare con cura ed attenzione i ciottoli ed i sassi giusti, quelli più adatti per quel particolare momento di vita.
Nella mia memoria quest’ingegnosa opera, frutto di pazienza, capacità e sapienza, spesso riflette una luce abbacinante, tutta mediterranea….

Una didattica della condivisione

Una didattica della condivisione

di Elio Martusciello

31 agosto 2020
L’attività artistica e quindi compositiva credo si caratterizzi per un altissimo grado di indeterminazione, forse si tratta più di un “senso” da generare che una “verità” da ricercare. Se a questo si aggiunge l’apertura e l’accelerazione ulteriore che il continuo mutamento tecnologico impone all’attività del compositore elettroacustico, allora direi che i saperi che vengono a determinarsi in maniera fondativa si riducono al “quasi niente”. Infine, se il quadro generale di questo “sapere dubbioso” non dovesse apparire a questo punto già notevolmente compromesso, confuso, opaco e instabile si può aggiungere, per complicare ulteriormente l’intera questione, il mio interesse per le pratiche improvvisative connesse alle tecnologie elettro-elettroniche.

Analisi e storia, non solo della musica, in prospettiva didattica

Analisi e storia, non solo della musica, in prospettiva didattica

di Gian Nicola Spanu

31 luglio 2020
Molti, nel Novecento, hanno cercato di definire lo statuto, le finalità, gli ambiti applicativi ecc. dell’analisi musicale, elaborando svariati e differenti metodi e tecniche. Anche se forse chi pensava di mettere a punto uno strumento capace di “misurare” e “spiegare” la musica, in modo oggettivo e autonomo e, per certi versi, “definitivo” è rimasto deluso: la storia dell’analisi è fatta più dubbi che di certezze e forse proprio in questo relativismo, nel “rigore dello sfumato”, trova la sua ragion d’essere la libertà di osservare, da diverse angolazioni, prodotti e condotte musicali.

Scuola Creativa. Manifesto per una nuova educazione

Scuola Creativa. Manifesto per una nuova educazione

Recensione di Stefania Anna Russo

30 Giugno 2020
Per realizzare il cambiamento sono necessari alcuni elementi: una visione del futuro; le competenze necessarie per attuare il cambiamento; degli incentivi per credere che esistano buoni motivi per cambiare e che gli sforzi per raggiungere l’obiettivo siano validi; le risorse personali e materiali per attuare la trasformazione; un piano di azione convincente che consenta agli operatori del cambiamento di sentirsi sulla giusta strada.

SPARTITO PERSO – Giochi di animazione con la musica del novecento

Recensione di Francesca Romana Motzo

31 Maggio 2020
“…Il 900 è stato il secolo della complessità, della diversità di stili, di scuole e di pensieri musicali tutti in bilico tra ordine e caos. L’educazione musicale di base non può piu, dunque, limitarsi ad uno sviluppo lineare ed unitario secondo una visione ottocentesca, ma dovrebbe perseguire e ricercare la complessità, la divergenza, l’auto organizzazione spontanea, valori tipici di una società sempre più articolata, veloce e multietnica come quella contemporanea.”

Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere

Recensione di Alessandra Seggi

30 Aprile 2020
Un dato che emerge evidente è che nella “vita psichica non c’è nessun atto che sia solitario: è specifico ma non isolato” questo include non solo atti cognitivi ma anche le emozioni che ciascuno di volta in volta prova. “Le emozioni sono, dunque, corrente neuroelettrica ed essa lascia una traccia: scrive nella nostra memoria.”

Neuroscienze cognitive della musica – Il cervello musicale tra arte e scienza

Recensione di Alessandra Seggi

31 gennaio 2020
Leggere questo libro è un po’ come avventurarsi in un viaggio dentro l’universo costituito dai diversi meccanismi cerebrali che caratterizzano l’esperienza sonora nella sua complessità. L’autrice nei tredici capitoli analizza e argomenta i tanti aspetti del far musica attraverso l’elaborazione che ne fa il nostro cervello.

Pensieri disordinati sull’ascolto e sull’ascoltare.

di Fabrizio Casti

31 dicembre 2019
…e il silenzio si posa, un cambio netto e totale di clima, di atmosfera, dove tutto si posa, dove l’aria si addensa a fare spazio alle nostre forme restituendoci tattilmente i nostri confini corporali, dove gli odori si acuiscono e un silenzio quasi irreale irrompe sonoramente e si mostra in tutta la sua autorevolezza. In realtà chiamiamo silenzio non tanto l’assenza di elementi sonori ma la nostra improvvisa disposizione ”all’ascolto”, la certezza di essere cosi presenti a noi stessi da immaginarci potenti e autorevoli, in grado di…

La relazione Allievo-Maestro come spazio condiviso al servizio della creatività

di Stefania Cataudella

30 novembre 2019
In che modo nell’apprendimento della Musica la relazione Allievo-Maestro può rappresentare un luogo privilegiato che permetta all’Allievo di definire il suo percorso artistico? Quali le condizioni che liberano la creatività dell’Allievo che si affida al Maestro affinché le sue qualità artistiche, libere di esprimersi, possano prendere forma guidate ma non plasmate dal sapere del Maestro?
Per provare a dare delle risposte a queste domande, forse solo in apparenza semplici, mi sembra interessante intrecciare due saperi, quello della musica e della psicoanalisi, e ripercorrere brevemente la storia di entrambi, il cui legame è forte fin dalle origini.

La voce come sguardo sonoro: riflessioni sula vocalità

di Anna Seggi Corti

31 ottobre 2019
Raccolgo volentieri l’invito a condividere alcune considerazioni sulla mia esperienza di canto, in special modo di canto corale, consapevole di quanto le parole in questi casi tendano, per loro natura, a ritrarsi e a mostrare tutta la loro scarsa efficienza comunicativa! Del resto si parla di un fenomeno musicale così ineffabile, di un processo vivente che appartiene così profondamente al corpo da lasciarsi osservare poco volentieri, e tanto meno definire in maniera esaustiva.

Tra gesto e suono – corrispondenze, intrecci, relazioni alle origini della motricità strumentale.

di Donatella Bartolini

30 settembre 2019
A volte accade così. Ha 6 o 7 anni e, timoroso, entra per la prima volta nell’aula di strumento; la madre (più raramente il padre) lo accompagna. Rimasto solo, il bambino cerca una sistemazione che gli sembra adatta, una sedia laterale ad esempio. Evita accuratamente il panchetto del pianoforte: lui non sa suonare! Percepisce esattamente una distanza incolmabile tra quello che sa fare, gli piace fare ed è abituato a fare nella sua vita quotidiana, e il compito che lo aspetta. Se fosse completamente a suo agio non si siederebbe affatto, comincerebbe a esplorare la stanza (ci sono tante cose attraenti… strumenti, colori, tappeti, panchette per arrampicarsi e guardare dentro il pianoforte) e naturalmente ad “assaggiare” il pianoforte.

Lo studio si mette in gioco – L’approccio ludico come metodologia didattica ed educativa prova modifica

di Barbara Pitzanti

31 agosto 2019
Il valore educativo delle attività ludiche è universalmente riconosciuto e considerato in ambito pedagogico, soprattutto per quanto riguarda la primissima infanzia, ma ancora oggi Gioco e Studio vengono visti in antitesi, come se il gioco fosse semplicemente uno svago o addirittura una distrazione che porta via concentrazione e tempo allo studio, momento serio e responsabile.

Esplorazione e scoperta nell’improvvisazione sonora

di Rosa Alba Gambino

31 luglio 2019
Alcuni anni fa, durante un seminario, François Delalande raccontava un “esperimento” pedagogico svolto presso una scuola dell’infanzia. Protagonista era una bambina di quattro anni. Col pretesto della mamma in ritardo, fu invitata ad aspettarla in un’aula, dove fu lasciata da sola e osservata di nascosto. Al centro di quella stanza era stato posizionato un microfono, e agli angoli due amplificatori. La bambina, attratta dall’oggetto, vi si avvicinò e vi accostò la bocca, cominciando ad emettere crepitii, suoni, schiocchi di lingua, con la sorprendente soddisfazione di sentirli “ritornare” dalle casse.

MUSICA DI INSIEME – ANCHE SENZA LEGGIO

Recensione di Stefania Anna Russo

30 Giugno 2019
Gioco, passione, motivazione, creatività, relazione e divertimento….cosa hanno a che fare queste parole con la musica di insieme? Basta sfogliare il testo di Antonio Giacometti, compositore e didatta bresciano, per trovare le risposte e scoprire che si può fare musica di insieme in modo divertente e creativo.

Musica e inclusione – Teorie e strategie didattiche

Recensione di Francesca Romana Motzo

31 Maggio 2019
“… la musica offre alla comunità, in particolar modo scolastica, spazi culturali e sociali privilegiati in cui prestare attenzione alle differenze risvegliando la comunità dall’indifferenza nei confronti di queste stesse, e promuovendo abilità cognitive, linguistiche e socioaffettive, estremamente coerenti con la prospettiva inclusiva.”

L’Essere musicale – Nuovi orizzonti della didattica della musica

Recensione di Alessandra Seggi

30 Aprile 2019
“Come si inserisce l’apprendimento musicale nello sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza? Quali aspetti dell’insegnamento/apprendimento musicale si possono inserire nella progettazione di Unità di Apprendimento in cui l’ambito della Consapevolezza ed espressione culturale si intersechi con le altre competenze? Può valere anche per le discipline musicali l’idea di un ripensamento dell’insegnamento in termini di “scienza della progettazione” attraverso l’uso delle tecnologie? Si può fare didattica della musica con gli EAS? E in quale grado scolastico può risultare più efficace? Il metodo può effettivamente migliorare e facilitare gli apprendimenti in ambito musicale? Si può fare musica con la “classe capovolta”? Quale ruolo possono svolgere in questo ambito le nuove tecnologie?”

LA VALIGIA DEI SUONI – Esplorazioni musicali per piccoli pianisti

Recensione di Stefania Anna Russo

31 Marzo 2019
“La valigia dei suoni” accompagna i giovani pianisti (e non solo!) in un’interessante avventura sonora. L’esplorazione è il punto di partenza: stimola l’immaginazione verso esperienze creative capaci di costruire quel bagaglio personale di abilità che servono non solo a suonare uno strumento ma, trasversalmente, attivano meccanismi propriocettivi, che conducono verso una maggiore consapevolezza del proprio corpo e del proprio “io”.

Il metodo Ward per l’educazione musicale

Recensione di Alessandra Seggi

31 Gennaio 2019
Leggere e conoscere gli scritti dei diversi autori che hanno sviluppato metodologie pedagogiche musicali è stato ed è un mio interesse personale e professionale ma mentre per le figure classiche, mi riferisco a E.J. Dalcroze, E. Willems, Z. Kodaly, C. Orff, solo per citare i nomi più conosciuti, è facile reperire scritti originali così non è per quanto riguarda il Metodo Ward.

Psicologia della musica

di Tomaso Vecchi

31 dicembre 2018
L’idea che la psicologia della musica possa essere considerata una funzione cognitiva a pieno titolo non è recente. Anzi, già all’inizio dell’ottocento, con le prime teorie della facoltà, lo sviluppo della frenologia, è possibile ritrovare le ipotesi secondo cui la musica fosse riconducibile a una specifica abilità cognitiva con un substrato neurale chiaramente identificabile.

Il viaggio del suono

di Sulis Giulio Giovanni

30 novembre 2018
L’orecchio umano è una macchina straordinaria perfettamente organizzata sia a livello periferico che centrale per la ricezione e decodificazione degli stimoli sonori. Esso si è evoluto nel tempo ed ha permesso al genere umano lo sviluppo di un linguaggio articolato, peculiarità unica tra gli esseri viventi e caratteristica dell’uomo.

La motivazione come motore di apprendimento per lo strumento

di Sara Bacchini

30 Settembre 2018

Negli ormai numerosi anni di insegnamento sparsi per le scuole (medie statali, medie ad indirizzo musicale, scuole di musica comunali e private) l’aspetto che maggiormente mi ha colpito e che ha attirato la mia attenzione di docente e ricercatrice è stato, senza alcun dubbio, la difficoltà rilevata in molti alunni e alunne di proseguire con una certa continuità il percorso scolastico legato all’apprendimento dello strumento.

Suoni con me. Il dialogo sonoro dalla prima infanzia

Recensione di Francesca Romana Motzo

30 Giugno 2018
Perchè la musica e/o la danza e/o l’Arte diventino un orientamento capace di dare una forma precisa e caratterizzata al percorso educativo-pedagogico, occorre comprendere che tutti i vissuti che si possono creare, guidati da questi codici, hanno una fortissima connessione con l’essere umano e che tale connessione riguarda intrisecamente la crescita stessa dell’individuo.

MINDSCAPES. Psiche nel paesaggio

Recensione di Alessandra Seggi

31 Maggio 2018
L’idea centrale è che, non solo non siamo separabili dai nostri luoghi, ma che che ci vogliono molti luoghi dentro di noi per costruire la nostra storia e la nostra identità. Attraverso questo legame si crea una relazione stretta fra la psiche e i luoghi che attraversiamo: il paesaggio è in noi e noi siamo in lui non solo con lo sguardo ma con tutta la componente corporea e sensoriale.

EDUCARE BELLEZZA E VERITA’

Recensione di Francesca Romana Motzo

31 Marzo 2018
“…Credo sia un dovere di ogni educatore interrogarsi oggi più che mai seriamente, anche attraverso le categorie del bello e del vero, intorno al senso da assegnare all’Educazione ed alla Formazione dei giovani, scandagliare senza stancarsi le modalità processuali attraverso le quali essi apprendono, si accostano alla conoscenza ed assegnano senso al loro agire nel mondo”

Sentire e provare

Un percorso di ritmica attraverso i contrasti musicali.

Recensione di Sandra Ruggeri

31 gennaio 2018
Nel panorama della Didattica musicale si affaccia un meraviglioso Metodo che ho la fortuna di sperimentare personalmente per studio.

…Perché l’uomo deve cantare!

Uno sguardo su alcuni dei sistemi coinvolti nella Funzionalità Vocale

di Maria Silvia Roveri

30 novembre 2017
L’uomo deve cantare, l’uomo vuole cantare, l’uomo canta da sempre.
Molti cantanti sono diventati tali perché il cantare è un bisogno esistenziale e vivono il cantare
come una questione di vita o di morte. Incontro tante persone che, raggiunta l’età della maturità, sentono di dover soddisfare il sogno, sempre lasciato nel cassetto, o represso brutalmente nella fanciullezza, di imparare a cantare. Per tutti costoro cantare equivale a iniziare una nuova vita, per alcuni significa nascere veramente solo ora alla vita.

Il paradosso dell’improvvisatore

di Sandro Mungianu

31 ottobre 2017
Per raggiungere qualsiasi luogo, prima è necessario arrivare a metà strada, poi percorrere metà della distanza rimanente, successivamente ancora, metà della metà della distanza appena percorsa, e così via all’infinito. Il movimento appare quindi impossibile.

Per una lezione che danza

di Donatella Martina Cabras

31 agosto 2017
Il linguaggio del corpo è quello attraverso il quale ci si manifesta al mondo.
Il corpo attraverso il movimento entra in relazione con l’ambiente e vive in un dialogo costante di reciproche modifiche e trasformazioni.